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Infiammazione articolare: tutte le cause, dalle forme meccaniche alle malattie autoimmuni e da microcristalli

  • Raffaele Pezzella
  • 17 ott
  • Tempo di lettura: 3 min
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L’infiammazione articolare è un disturbo molto comune che può manifestarsi con dolore, gonfiore, rigidità e riduzione del movimento. Spesso viene chiamata genericamente “artrite”, ma in realtà questo termine racchiude un gruppo eterogeneo di condizioni con cause molto diverse tra loro.

Capire da cosa origina l’infiammazione articolare è fondamentale per impostare un trattamento mirato e prevenire danni permanenti alle articolazioni.




Cos’è l’infiammazione articolare



L’infiammazione articolare (artrite) si verifica quando la membrana sinoviale — il sottile tessuto che riveste l’interno delle articolazioni — reagisce a un insulto esterno o interno producendo liquido infiammatorio (versamento sinoviale) e mediatori chimici che richiamano cellule del sistema immunitario.

Il risultato è dolore, gonfiore, calore e difficoltà nei movimenti.


Le cause principali dell’infiammazione articolare possono essere raggruppate in tre grandi categorie:


  1. Cause meccanico-degenerative

  2. Cause infettive

  3. Cause infiammatorie sistemiche, tra cui le forme autoimmuni e quelle da microcristalli.





1. Forme meccanico-degenerative



Sono le più comuni nella popolazione generale, soprattutto dopo i 50 anni.

In questo caso l’infiammazione è secondaria a un danno strutturale dell’articolazione, come accade nell’artrosi.

L’usura della cartilagine provoca attrito, microtraumi e rilascio di frammenti cartilaginei che stimolano la risposta infiammatoria locale.


Sintomi tipici:


  • Dolore meccanico (peggiora con il movimento, migliora con il riposo)

  • Gonfiore lieve e transitorio

  • Assenza di infiammazione sistemica



Esempi: artrosi del ginocchio, dell’anca, delle mani o della colonna vertebrale.




2. Forme infettive (artriti settiche)



Meno frequenti ma potenzialmente gravi, sono causate dall’invasione dell’articolazione da parte di batteri, virus o funghi.

Il microrganismo può raggiungere la sinovia per via ematica o dopo un trauma o un intervento chirurgico.


Esempi:


  • Staphylococcus aureus (artrite batterica acuta)

  • Virus come Parvovirus B19, Epstein-Barr, epatiti o SARS-CoV-2

  • Micobatteri e funghi in pazienti immunodepressi



Segni distintivi: dolore intenso, gonfiore marcato, febbre, aumento degli indici di infiammazione.

È un’urgenza medica: richiede drenaggio articolare e terapia antibiotica mirata.




3. Forme infiammatorie sistemiche



In questo gruppo rientrano le artriti autoimmuni e le artriti da microcristalli — condizioni in cui il sistema immunitario o alcune sostanze presenti nel liquido articolare scatenano la risposta infiammatoria.




A. Artriti da microcristalli



Queste forme derivano dalla deposizione di cristalli microscopici all’interno dell’articolazione.

I cristalli vengono riconosciuti come “corpi estranei” dal sistema immunitario, che reagisce con una potente infiammazione.



Gotta



È causata dall’accumulo di cristalli di urato monosodico dovuto a un aumento dell’acido urico nel sangue (iperuricemia).

Colpisce spesso l’articolazione dell’alluce (podagra), ma può interessare anche ginocchia, caviglie o gomiti.

Gli attacchi acuti sono estremamente dolorosi e possono recidivare.



Condrocalcinosi (pseudogotta)



Qui i cristalli responsabili sono di pirofosfato di calcio diidrato (CPPD).

Provoca episodi infiammatori simili alla gotta ma può colpire anche le grandi articolazioni, come ginocchio e polso.


Altri tipi più rari di artrite microcristallina includono:


  • Artrite da ossalato di calcio

  • Artrite da idrossiapatite



Diagnosi:

Si basa sull’esame del liquido sinoviale al microscopio polarizzatore, che permette di identificare il tipo di cristalli.


Terapia:

Antinfiammatori (FANS, colchicina, corticosteroidi) e, nelle forme ricorrenti, farmaci che riducono i livelli di acido urico o la formazione di cristalli.




B. Artriti autoimmuni (connettiviti)



Le connettiviti sono un gruppo di malattie sistemiche autoimmuni in cui il sistema immunitario attacca i propri tessuti connettivi, tra cui le articolazioni.

L’infiammazione è cronica e può coinvolgere anche organi interni, pelle e vasi sanguigni.



Artrite reumatoide (AR)



È la forma autoimmune più frequente.

Colpisce principalmente le piccole articolazioni di mani e piedi in modo simmetrico.

Nel tempo può causare deformità e danno articolare irreversibile se non trattata.



Lupus eritematoso sistemico (LES)



Può determinare artralgie e artriti migranti, spesso non erosive.

Coinvolge anche cute, reni e sistema nervoso.



Sindrome di Sjögren, sclerodermia e connettivite mista



Possono tutte presentare infiammazione articolare come parte del quadro clinico generale.



Spondiloartriti e artrite psoriasica



Sono forme autoimmuni associate a HLA-B27, che colpiscono colonna vertebrale, articolazioni sacro-iliache e articolazioni periferiche, spesso con manifestazioni cutanee o intestinali associate.


Diagnosi:

Si basa su un insieme di elementi:


  • Esami del sangue (autoanticorpi come fattore reumatoide, anti-CCP, ANA, HLA-B27)

  • Ecografia o risonanza magnetica articolare

  • Valutazione reumatologica



Terapia:


  • Farmaci antinfiammatori e corticosteroidi per il controllo dei sintomi

  • Farmaci modificanti la malattia (DMARDs) come metotrexato, leflunomide o sulfasalazina

  • Farmaci biologici e mirati (anti-TNF, anti-IL, JAK-inibitori) nei casi resistenti





Conclusioni



L’infiammazione articolare non è una malattia unica, ma un sintomo comune a molte condizioni, da semplici sovraccarichi meccanici fino a complesse malattie autoimmuni o da microcristalli.

Un corretto inquadramento diagnostico — clinico, laboratoristico e strumentale — è essenziale per identificare la causa e impostare il trattamento più adeguato.


La collaborazione tra ortopedico e reumatologo è spesso fondamentale: l’ortopedico valuta la struttura e la funzione articolare, mentre il reumatologo approfondisce le cause immunologiche e sistemiche.

Solo un approccio multidisciplinare consente di preservare la funzionalità articolare e migliorare la qualità di vita del paziente.

 
 
 

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