Corsa e artrosi: quando è possibile e quando no
- Raffaele Pezzella
- 1 giorno fa
- Tempo di lettura: 3 min
L’artrosi è una patologia degenerativa che colpisce la cartilagine articolare, ma non significa che chi ne soffre debba smettere di muoversi. Al contrario, il movimento controllato favorisce la nutrizione e la lubrificazione della cartilagine.
Tuttavia, è importante distinguere i casi:
✅ Corsa consigliata: artrosi iniziale o moderata, senza dolore acuto e con buona stabilità articolare.
⚠️ Corsa da monitorare: artrosi con lieve limitazione o dolore saltuario. Meglio alternare corsa e camminata.
🚫 Corsa sconsigliata: artrosi avanzata, deformità, gonfiore o dolore costante. In questi casi sono preferibili attività a basso impatto come nuoto, bici o camminata veloce.
👉 Consultare sempre un ortopedico prima di riprendere la corsa in presenza di artrosi è la prima regola di sicurezza.
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1. Scarpe da corsa e plantari: la prima difesa per le articolazioni
Le scarpe sono fondamentali per ridurre le sollecitazioni su ginocchia, anche e caviglie.
Ecco cosa consiglia l’ortopedico:
Scegliere modelli ammortizzati, adatti al proprio peso e tipo di appoggio (neutro, pronatore o supinatore).
Evitare scarpe troppo rigide o leggere, che non assorbono gli impatti.
Sostituirle ogni 600–800 km circa.
In presenza di alterazioni del piede (varo, valgo, piede piatto o cavo), valutare plantari personalizzati ortopedici.
🩺 Un’analisi del passo e dell’appoggio può prevenire dolori e sovraccarichi articolari.
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2. Tecnica di corsa corretta: come ridurre l’impatto articolare
Una buona tecnica fa la differenza tra una corsa salutare e una dannosa:
Prediligere un appoggio di mesopiede o avampiede, evitando di atterrare di tallone.
Mantenere una cadenza elevata (170–180 passi al minuto) e falcate corte per diminuire l’impatto.
Tenere il busto leggermente inclinato in avanti, senza irrigidire le spalle.
Correre su superfici morbide e regolari come erba, sterrato compatto o pista in gomma.
Limitare dislivelli, salite e discese ripide.
💡 Anche un breve corso di tecnica di corsa con un preparatore esperto può migliorare la biomeccanica e proteggere le articolazioni.
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3. Rinforzo muscolare e mobilità: la corsa si prepara in palestra
Correre con l’artrosi non significa solo “andare a correre”.
Serve una buona muscolatura di supporto per proteggere le articolazioni e migliorare l’equilibrio.
Esercizi consigliati:
Squat controllati, ponte gluteo, affondi leggeri.
Esercizi per il core (addominali e lombari).
Stretching regolare di anche, femorali e polpacci.
Allenamento propriocettivo con tavolette o cuscini instabili per migliorare la stabilità.
➡️ Alternare 2 giorni di corsa leggera a 2 sedute di rinforzo e mobilità è la strategia ideale.
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4. Gradualità e ascolto del corpo
Il corpo parla: ignorarlo è l’errore più comune.
Con l’artrosi, la progressione deve essere lenta e personalizzata.
Iniziare con brevi sessioni (10–15 minuti) alternate a camminata.
Aumentare il carico non oltre il 10% a settimana.
Correre a giorni alterni per consentire il recupero articolare.
Interrompere l’attività in caso di dolore acuto, gonfiore o rigidità persistente per oltre 24 ore.
🔁 Meglio correre poco ma spesso, piuttosto che troppo e raramente.
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5. Terapie di supporto e prevenzione ortopedica
Il controllo ortopedico periodico consente di valutare lo stato delle articolazioni e intervenire precocemente.
Terapie utili:
Infiltrazioni di acido ialuronico o PRP, per migliorare la lubrificazione e ridurre l’infiammazione.
Fisioterapia mirata (laser, tecar, onde d’urto) nei periodi di dolore.
Integratori per la salute articolare (condroitina, glucosamina, collagene, curcuma) su consiglio medico.
💬 L’obiettivo non è solo ridurre il dolore, ma preservare la funzionalità articolare nel tempo.
❤️
Conclusione: muoversi è la miglior medicina
La corsa, se praticata con attenzione e sotto la guida di uno specialista, non è nemica dell’artrosi.
Anzi, il movimento regolare aiuta a mantenere la cartilagine nutrita, i muscoli forti e le articolazioni mobili.
Con un approccio graduale, scarpe adeguate e un piano personalizzato, correre può diventare parte della terapia, non un rischio.



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